Esprimiamo la più netta contrarietà alla proposta di arretramento dell’A14 nel tratto Porto Sant’Elpidio-Pedaso, attualmente sponsorizzata in maniera trasversale da alcuni settori della politica e dell’imprenditoria fermana.
Tale ipotesi, che prevede di fatto un raddoppio dell’attuale autostrada, avrebbe costi economici, ambientali e sociali enormi per il nostro territorio e prefigurerebbe un’idea di sviluppo superata dalla storia.
Sono essenzialmente due gli argomenti a sostegno dell’arretramento avanzati dai suoi promotori: la necessità di alleggerire il traffico della costa e l’opportunità di sviluppo per il territorio, in particolare dell’entroterra.
Alla prima argomentazione rispondiamo che l’autostrada non ha alcuna relazione con i problemi connessi al traffico costiero, che è principalmente di tipo locale ed è legato a doppio filo alle scelte in tema di urbanistica e di mobilità delle amministrazioni comunali: solo il minor consumo di suolo, il potenziamento del trasporto pubblico e l’incentivazione della mobilità dolce andrebbero ad attenuare e risolvere le attuali criticità.
Alla seconda argomentazione rispondiamo invece con una semplice domanda: su quali basi i limiti infrastrutturali ed economici del nostro territorio verrebbero risolti dall’arretramento di qualche chilometro di un’autostrada che attraverserebbe in ogni caso la provincia lungo l’asse nord-sud?
In realtà, l’entroterra ha necessità di migliorare le infrastrutture viarie esistenti (nello specifico gli assi est-ovest e il raccordo con il capoluogo di provincia) e di preservare al contempo la bellezza di un territorio che è parte essenziale di quella proposta turistica alla base della nostra economia.
L’arretramento comporterebbe un danno all’agricoltura, scatenerebbe nuovi interessi speculativi su quei terreni, andrebbe a modificare irreversibilmente le condizioni idrogeologiche delle nostre colline.
E quanto costerebbe? In Italia un solo chilometro di autostrada costa mediamente 40 milioni di euro; tanto per fare un esempio: l’equivalente di 7/8 scuole dotate di tutti i servizi.
Secondo noi non si tratta neppure di contrapporre all’anacronistica proposta di costruzione di una nuova autostrada collinare la realizzazione della terza corsia sull’attuale tracciato (in quanto entrambe le soluzioni non contemplano in se la questione centrale dell’indispensabile svolta intermodale del trasporto di persone e merci), benché non possa sfuggire a nessuno che l’attuale tracciato A14 presenti già oggi evidenti carenze di manutenzione e di sicurezza e che, conseguentemente, si ponga comunque il problema di un suo inderogabile ammodernamento; basti pensare ad esempio alle gallerie senza corsia di emergenza. Peraltro è innegabile che un ammodernamento dell’esistente avrebbe un minore impatto sul territorio e metterebbe definitivamente la parola fine alle velleità dei favorevoli all’arretramento.
Ribadiamo quindi il nostro no, consapevoli che lo sviluppo di questa provincia non passa dalla realizzazione di faraoniche e inutili colate di asfalto e cemento che andrebbero ad arricchire i soliti noti, condividendo e sostenendo a pieno la mobilitazione delle associazioni ambientaliste e invitando i sindaci della provincia favorevoli all’arretramento ad abbandonare questa idea di sviluppo totalmente slegata dalla sostenibilità sociale e ambientale.
Articolo 1 Fermo, CGIL Fermo, Dipende da Noi provincia FM, , Lista fermo Capoluogo, Movimento 5 Stelle, Partito Comunista Italiano, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Usb Fermo.