Sabato 29 aprile si è svolto l’incontro sulla transizione ecologica e la mobilità sostenibile organizzato dal Comune. È un tema essenziale per Civitanova e, come “Dipende da Noi”, vogliamo segnalare un problema di fondo ancora irrisolto.
All’incontro era presente l’on. Baldelli, il quale ha illustrato il PNRR nelle missioni 2 e 3 che riguardano rivoluzione verde, i trasporti e le infrastrutture. Baldelli ha assicurato che i soldi ci sono ma vanno spesi in tempi rapidi. Altro interessante intervento è stato quello del dott. Fabio Vallarola che ha illustrato il progetto BicitanòPolitana: è un piano di ciclovie di collegamento alle due già esistenti (Ciclovia Adriatica e quella che congiunge Civitanova Alta a Civitanova porto). Un’idea questa di immediata fattibilità che però necessita di un atto amministrativo che riduca la velocità su strada a 30 Km/h in tutta la città. L’assessora Belletti si è detta d’accordo.
Tutto molto bello fin qui ma al convegno di Mobilità sostenibile l’assente inaccettabile è stata proprio l’ATAC. Come si può discutere di mobilità sostenibile se si esclude dal tavolo l’azienda dei mezzi pubblici locali? Se vogliamo parlare di inclusività dobbiamo prevedere le stesse facilitazioni di mobilità anche per chi non può usare la bici, come ad esempio le persone con disabilità e gli anziani. I mezzi pubblici devono diventare anche il mezzo sostitutivo alle auto se volgiamo veramente liberare le nostre città dallo smog e dai rumori e se vogliamo essere al passo con le agende 2030-2050 come l’Europa, giustamente, ci impone. Il motivo spiegato dall’assessora Roberta Belletti è stato che tutta l’Atac era impegnata altrove. Di fatto è stata un’occasione mancata. Perciò chiediamo un incontro pubblico con l’ATAC per illustrare alla cittadinanza il loro progetto per il futuro che ad oggi vediamo fermo sia per i tempi di rinnovo dei mezzi ancora non elettrici e con corse scarse in orari e in tragitti.
Abbiamo chiesto anche all’assessora Belletti se poteva dirci a che punto stava il Piano Urbanistico di Mobilità Sostenibile (PUMS), pagato 50.000 euro dalla giunta Corvatta. L’assessora si è mostrata sorpresa, non sapeva di questo piano che per sei anni è rimasto in qualche cassetto del Comune, ma ha anche dichiarato di volerne elaborare uno nuovo. A noi sembra sbagliato questa scelta pregiudiziale, che porterà a spendere altri soldi dei cittadini: probabilmente basterebbe riadattare il Piano esistente alle nuove esigenze della città senza sprecare tempo e denaro pubblico. Il PUMS è obbligatorio solo per le città con 100.000 abitanti, ma Civitanova nei periodi estivi e nei fine-settimana registra un aumento di popolazione molto elevato: quindi è essenziale avere un Piano con una visione allargata alla viabilità delle auto, dei trasporti pubblici e delle ciclovie.
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