L’attuale amministrazione comunale, alle prese con promesse elettorali che, come dimostrato in questi cinque anni, non vedranno mai la luce, non riesce a vedere oltre l’asfalto e il cemento, nell’assenza totale di trasparenza e senza confrontarsi con la cittadinanza.
L’Area ex Anconetani, tornata di proprietà del Comune su sentenza del TAR, sarebbe stata destinata a parcheggio sulla base di una delibera di Giunta, non ancora reperibile, che stanzierebbe fondi pubblici giustificandoli come riqualificazione di un’area degradata.
I nodi della questione sono molteplici, a partire dalla destinazione, oggi produttiva come si evince dal PRG comunale, che andrebbe comunque modificata per la realizzazione di un parcheggio, al dare per fatto un progetto in presenza ancora di un contenzioso tra la Anconetani sas ed il Comune per cui il Consiglio di Stato deve ancora esprimersi con la possibilità che l’area torni alla società per riattivare l’attività cantieristica.
Inoltre l’area in oggetto è interessata dal progetto “Dubai” della Eurobuilding sul quale la Giunta non ha ancora espresso indirizzo di interessamento o meno, una partita ancora aperta che ci auguriamo verrà chiusa con un nulla di fatto, il porto è un bene comune e tale deve rimanere. In questo prendere tempo sono convenuti in un parcheggio che si rivelerebbe soltanto uno spreco di oltre 200 mila euro di soldi pubblici, quelli fissati dalla delibera per la riqualificazione.
Non ultimo la mancanza totale di visione progettuale per il cuore della città, perché giustificare come riqualificazione un parcheggio in riva al mare è sintomo di non avere un indirizzo politico che sappia leggere i nostri tempi. Progettare un parcheggio all’interno del nostro porto vorrebbe dire portare ulteriore inquinamento nel centro, quando andrebbe invece sostenuta una campagna verso la mobilità sostenibile.
Il porto rappresenta per Civitanova una storia identitaria tramandata da generazioni, è uno spaccato di città che accoglie socialità e relazioni tra famiglie, cittadine e cittadini che hanno in comune l’amore per il mare, il desiderio di contatto con la natura e la passione sportiva.
Il porto è anche un luogo di lavoro e di realtà associative che andrebbero coinvolte insieme alla cittadinanza per capirne le esigenze e apprenderne i consigli da parte di chi il porto lo vive giorno dopo giorno per costruire un progetto che riesca a mettere insieme tutti questi aspetti.