L’episodio della sorprendente decisione di elevare in modo spropositato gli stipendi del CDA di MMS, speriamo destinata ad una pronta revoca, riporta in evidenza la necessità di avviare un percorso che riporti la gestione dei servizi pubblici totalmente in mano alla comunità servita.
La fornitura dell’acqua, bene vitale e sempre più scarso, e la gestione dei rifiuti, servizio essenziale con grande impatto ambientale, devono essere guidate solo ed esclusivamente dall’interesse della comunità.
Non è in discussione l’efficienza e la legittimità gestionale di MMS, testimoniata dalla qualità dei servizi offerti e dai numeri espressi nei bilanci, ma si impone la necessità di trattenere le risorse finanziarie del territorio derivanti dal pagamento delle bollette e per destinarle esclusivamente a vantaggio della comunità locale.
Per far questo l’attuale assetto societario pubblico/privato deve essere superato per avviare una ripubblicizzazione dei servizi che, pur garantendo la managerialità necessaria, vieti la distribuzione dei dividendi e indirizzi tutte le risorse verso quegli investimenti e quelle scelte gestionali guidate non dalla necessità di remunerare il capitale, ma di massimizzare l’interesse comunitario del territorio.
Partendo dalla situazione attuale che vede la presenza di soggetti gestori di cui uno, ASET, completamente pubblico, è ipotizzabile l’avvio di un percorso di riacquisizione pubblica del capitale di MMS oggi in mano a HERA (46%) e successivamente arrivare alla costituzione di un’azienda speciale consortile a totale proprietà pubblica che per sua natura non può distribuire dividendi ai soci, ma soltanto reinvestire risorse nell’efficientamento dei servizi offerti con l’ottica del bene comune (es. riduzione delle perdita di acqua, gestione di rifiuti esclusivamente del territorio, riduzione dell’impatto ambientale, riduzione delle bollette).
Per raggiungere questo obiettivo risulta determinante la volontà politica delle istituzioni cittadine socie di MMS a cui chiediamo di esprimersi per chiarire ai propri cittadini la loro posizione.
Su questi temi la società civile si è attivata per una raccolta firme su due proposte di leggi popolari denominata “Riprendiamoci il Comune” e finalizzata, tra l’altro, alla ripubblicizzazione dei servizi e della quale il movimento politico d’impegno civile Dipende da Noi è referente per le Marche.
È possibile firmare presso tutti i Comuni e presso i banchetti allestiti allo scopo e che trovate elencati, in continuo aggiornamento, sul sito https://riprendiamociilcomune.it/