Mimmo Lucano è stato condannato già molti anni fa, fin dall’inizio della sua esperienza, per quello che rappresentava. Campagne ideologiche di diffamazione sono state lanciate subito contro la sua esperienza, perché in piccolo riusciva a mostrare come lo Stato democratico avrebbe dovuto e dovrebbe rispondere al fenomeno dell’immigrazione.
Quanti sono mossi dall’odio, dall’ignoranza, dal razzismo lo hanno condannato immediatamente perché il suo metodo di un’accoglienza che diventa cittadinanza condivisa era intollerabile, confutava sia la logica del respingimento che la logica delle pure risposte di emergenza.
Oggi la sentenza del tribunale di Locri ha inflitto una condanna giudiziaria a Mimmo Lucano su fatti specifici, parlando di sistema criminale e di tornaconto politico. Noi rispettiamo la magistratura e prendiamo atto della sentenza con grande sconcerto. Rispettiamo talmente la magistratura che abbiamo fiducia nel fatto che in appello essa assolverà Mimmo Lucano. Perché bisogna anzitutto rispettare la verità e la giustizia. E per verità e giustizia la coscienza impone di affermare apertamente che Mimmo Lucano ha combattuto i sistemi criminali e non ha avuto alcun tipo di tornaconto. Può avere fatto errori o illeciti amministrativi, questo sarà verificato nel giudizio di appello. Ma di sicuro si è dedicato al bene comune del suo Paese e degli esseri umani che lì si trovavano a vivere. Noi siamo con lui e con i valori che incarna.
Ora dobbiamo dire basta, pubblicamente e con forza, alla criminalizzazione dell’accoglienza, della solidarietà, della giustizia che interviene a liberare le persone colpite da iniquità, come chiede l’articolo 3 della Costituzione. Se restiamo passivi in questo momento la strategia di criminalizzazione dilagherà. Noi vogliamo espandere, rafforzare, perfezionare non solo il metodo della democrazia accogliente, ma l’etica e la cultura che lo ispirano. Perciò è urgente riunire le associazioni di volontariato, gli organismi di tutela dei diritti umani, i movimenti popolari e di lotta sociale, le forze politiche democratiche e le comunità delle persone straniere residenti in Italia per decidere insieme come proseguire su questa strada. “Dipende da Noi” invita tutti questi soggetti a un prossimo incontro pubblico ad Ancona in modo che le Marche facciano la loro parte per superare la logica del respingimento e dell’odio e per costruire in Italia una democrazia giusta verso ogni essere umano, accogliente e solidale, dove il razzismo, il pregiudizio e la persecuzione siano solo un triste ricordo.
Devi essere connesso per inviare un commento.