Eppure, quando a fronte di queste criticità ormai fattuali si tenta di immaginare un futuro diverso, si viene ricondotti alla “realtà” delle leggi di mercato, ai vincoli di bilancio, al dogma della crescita senza fine, al primato indiscutibile del profitto privato sui beni comuni. Non è questa la vera ideologia che ci sta portando a fondo? Chi la mette in discussione è tacciato di irrealismo, di fantasie prive di presa sulla “realtà”. Qui rintracciamo, ben prima di ogni progetto trasformativo (comunque fondamentale), la posta in gioco della sfida politica. Eccoci dunque al bivio.
La realtà è data una volta per tutte o è quella che costruiamo culturalmente insieme, pur nel rispetto di limiti presenti sul piano fisico, biologico, psicologico e sociale? Solo chi ha scelto la seconda risposta, ed è capace di mettere in discussione la falsità della prima, può liberarsi dalla sfiducia e rinnovare la realtà, vedendo opportunità di cambiamento dove altri vedono solo vicoli ciechi. VEDERE ALTRIMENTI è la base del nostro essere umani, il fondamento di qualunque realtà che si riconosca in cammino. Chi rinuncia a questa facoltà preziosa è già morto nell’anima e può solo adattarsi al peggio illudendosi di essere un impeccabile “realista”.
Paolo Bartolini
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