Le parole della politica sono usurate, alcune sembrano incapaci di fare presa su una realtà fluida e inafferrabile. Il crollo delle ideologie novecentesche e il permanere di un’unica e tossica “grande narrazione” – quella neoliberale (neoliberismo anglosassone + ordoliberalismo tedesco) – ci hanno lasciati senza bussola. Le coordinate sono saltate, le alleanze storiche vacillano, il caos conduce le posizioni ideali verso gli estremi o verso un’indistinta e indigeribile melassa. Non c’è forse, anche a “sinistra”, chi in questi mesi pandemici ha creduto di vedere in Trump l’unico freno all’instaurazione della fantomatica dittatura sanitaria globalista?
Insomma, quando grande è la confusione sotto il cielo, diventa fondamentale ristabilire un contatto, tessere connessioni di senso che includano il nostro corpo, le emozioni, i pensieri e gli scenari relazionali, culturali e istituzionali. Dipende da Noi è un movimento di impegno civile che non disdegna di collocarsi a sinistra nell’odierna scacchiera degli orientamenti politici. Una sinistra “etica” e “popolare” abbiamo detto. Queste specificazioni, purtroppo, sono necessarie in un’epoca che ha visto la sinistra storica prona ai diktat dei mercati e alle logiche del tecno-capitalismo, o chiusa nei recinti di un radicalismo residuale e ininfluente. La sinistra che Dipende da Noi incarna – senza innamorarsi delle parole che delimitano un’identità e lasciando aperto il dialogo e la contaminazione con i bisogni concreti delle persone – è quella che ha ben chiara la natura del suo avversario e i possibili compagni di viaggio.
L’avversario è un coacervo di dispositivi di potere, di interessi diversi e di gruppi egemoni, che danno vita oggi a un sistema sfaccettato tenuto insieme dal culto del profitto, dall’incuria verso gli ecosistemi e verso i collettivi di umani e non-umani a cui prendiamo parte, dall’accelerazione continua dell’innovazione tecnologica fine a se stessa, dall’estrazione violenta di valore, dalla privatizzazione dei beni comuni, dalla riduzione delle nostre esperienze di vita alla sola dimensione appropriativa e competitiva. I nostri compagni di viaggio sono gli ultimi, i penultimi, tutte le classi subalterne, quelle medie in via di impoverimento e le frange più illuminate dei cosiddetti ceti riflessivi e medio-alti. Siamo pronti a camminare insieme a chiunque abbia compreso la sfida epocale della transizione ecologica in corso, purché i nostri passi in comune siano guidati dal metodo democratico, dal concetto di “restituzione” della dignità e dei diritti a tutti coloro che ne sono privi, dall’adozione dei principi di responsabilità e di cura in ogni passaggio decisionale ed operativo. Dipende da Noi è la sinistra rinnovata che vuole seminare una trasformazione profonda e renderla possibile. Realista e, per questo, non ipocritamente riformista, inclusiva e non ambigua, popolare e non populista. Una sinistra critica e propositiva insieme, che ragiona secondo complessità: quella di cui ha bisogno la nostra Regione, e non solo.
Paolo Bartolini
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