Dipende da Noi registra con preoccupazione una notizia proveniente dal lontano (ma vicino in tempi di globalizzazione) quotidiano Financial Times del 26 agosto 2020. Le grandi aziende europee impegnate nella ricerca per contrastare il covid-19 starebbero trattando con l’Unione Europea per ottenere protezione legale e copertura riguardo a eventuali richieste di risarcimento che dovessero giungere dai cittadini europei per i danni alla salute che può arrecare una somministrazione prematura e non controllata del futuro vaccino.
Diversi Stati, infatti, stanno facendo pressione per ottenere vaccini utilizzabili in tempi troppo brevi rispetto alle procedure scientifiche necessarie a testare gli effetti collaterali di una loro assunzione.
Crediamo, tanto più in un periodo in cui l’opinione pubblica è pericolosamente polarizzata su posizioni estreme e irrazionali, che un movimento di impegno civile che tiene alla salute delle persone debba apertamente contestare, quando si parla di profilassi e di cura delle vite umane, la fretta e l’improvvisazione da parte di tutti gli attori pubblici e privati coinvolti.
Per non cadere in minimizzazioni ridicole dell’odierna emergenza sanitaria, che fuori dai confini italiani sta mietendo non poche vittime, è altresì necessario ribadire che la questione della salute collettiva va affrontata secondo princìpi democratici di dialogo e approfondimento.
Per le marchigiane e i marchigiani, e per coloro che si trovano al di là del cerchio immediato del Territorio, auspichiamo un accesso regolato e serio alle forme di cura esistenti che possono attenuare gli effetti del covid-19 e, in vista di un possibile vaccino, riteniamo che esso non vada diffuso in assenza di tutti i criteri di sicurezza previsti dai protocolli della comunità scientifica internazionale.
Non vogliamo essere le cavie di nessuno ed esigiamo trasparenza nella comunicazione tra istituzioni e popolazione.
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