Com’era prevedibile, di fronte al progetto e all’azione di “Dipende da Noi” alcuni insistono nel dire che bisogna rassegnarsi al “voto utile” per il centrosinistra. E spesso lo dicono esprimendo stima per il nostro movimento e per i nostri candidati.
Credo che a questa obiezione che sembra ovvia ma resta superficiale dobbiamo rispondere facendo chiarezza e dando alle persone elementi di riflessione migliore.
La destra è sicuramente una forza di disgregazione sociale e di implosione politica, perché è uno schieramento incompatibile con la Costituzione della Repubblica e con la vita democratica. Votare per la coalizione di Acquaroli significa far sprofondare le Marche mettendole in mano a soggetti che hanno una mentalità lontanissima dalla cultura necessaria a promuovere le risposte giuste per la regione.
Il centrosinistra del resto non ha saputo minimamente rinnovarsi: basta guardare come si muovono i dirigenti del PD o i minileaders delle liste che lo sostengono, basta leggere la genericità e la banalità del loro programma. Il fatto che sia evidente a tutti questa incapacità può confermare la tendenza emergente nei sondaggi, che indicano una probabilità di vittoria della destra.
Ma la cosa che più di tutto dev’essere evidente è che la destra antidemocratica e il centrosinistra vuoto di idee, di persone e di metodi adeguati insieme costruiscono un circuito di potere che non lascia scampo alla speranza dei marchigiani.
Se in questo scenario emerge un movimento come “Dipende da Noi”, che invece per quanto giovane ha le caratteristiche giuste per introdurre il seme di una svolta radicale, il vero voto utile va a sostenere questo soggetto collettivo creativo. Direi però che bisogna anche superare il dibattito che riduce tutta la questione delle scelte politiche alla sola opzione elettorale. Il voto, di per sé, rimane astratto se non è collegato a un’azione quotidiana per rigenerare la democrazia. Perciò si chiarisce ancor meglio che veramente utile è il voto coniugato all’azione utile: l’azione che ricostruisce la partecipazione organizzata, che s’ispira a conoscenze avanzate, che imprime alla politica l’orientamento dell’etica del bene comune, che converge su un progetto di regione-comunità oltre la regione-deserto che è stata prodotta n questi anni.
L’urgenza dell’Italia, oltre che delle Marche, è precisamente quella di sviluppare la democrazia nelle sue dimensioni costitutive: rappresentativa, diretta, partecipata. Sul piano della vita regionale si tratta di far crescere movimenti come il nostro in tutte le regioni del Paese. Sul piano della vita pubblica nazionale è necessario difendere il Parlamento come istituzione e rafforzarne la capacità rappresentativa anziché ridurla. Perciò credo che oggi tagliare la rappresentanza sia un errore grave, che va scongiurato votando NO al referendum che si svolgerà in coincidenza con le elezioni regionali.
Mesi fa queste mie affermazioni potevano essere ipotesi, ora, facendo un bilancio della campagna elettorale che abbiamo svolto sin qui, esse rispecchiano una tendenza reale. Tante e tante persone, in ogni area delle Marche, si sono avvicinate a “Dipende da Noi”, si sono coinvolte, ci sostengono o sono divenute soggetti direttamente coprotagonisti del nostro progetto.
Ecco perché votare per noi agendo insieme è l’unica scelta feconda, concreta, generativa di futuro diverso e migliore. Ogni altra opzione, in questa situazione, fa solo perdere tempo alla nostra regione, oppure rischia addirittura di gettarla in mano all’arroganza leghista e neofascista. Un esito deludente non è affatto ineluttabile e nemmeno probabile, possiamo ancora fare molto nei prossimi giorni affinché il risultato elettorale sia il migliore possibile per le Marche, dati i limiti del contesto attuale. Quindi continuiamo con energia e passione a farci conoscere e a restituire fiducia alle donne e agli uomini di questa regione.
Roberto Mancini
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