Nella situazione attuale abbiamo un aumento dei morti sul posto di lavoro, la precarizzazione crescente, salari sempre più bassi, delocalizzazioni e licenziamenti, aumenti di quasi tutti i servizi pubblici, scuola e sanità nel caos e soprattutto un diffuso senso di rassegnazione. Davanti a tutto questo si sta risvegliando un nuovo movimento operaio e di salariati.
Un segnale positivo viene da Firenze, dove i lavoratori della GKN, licenziati con un sms dalla proprietà americana, hanno deciso di fare della loro lotta un punto di riferimento per tante altre nella stessa situazione. Ne è nato il 18 settembre scorso un grande appuntamento nazionale dove decine di migliaia di persone giunte da tutta Italia hanno non solo testimoniato la loro solidarietà ma indicato un percorso e un progetto che mette il lavoro e i suoi diritti al centro di ogni azione che impegna le risorse del PNRR.
Il nuovo movimento operaio e dei salariati dice basta alle delocalizzazioni, chiede la legge sul salario minimo e una strategia di intervento pubblico che garantisca i diritti di chi lavora, i servizi, la cura dei beni comuni. Nasce da qui la proclamazione dello sciopero generale dell’11 ottobre indetto per la prima volta da tutte le sigle dei sindacati di base. È un appuntamento importante che coinvolgerà milioni di lavoratrici e lavoratori.
Nelle Marche questo appuntamento è l’occasione per unificare e sostenere le lotte dei lavoratori di fabbriche importanti come l’Elica, la Whirpool e la Guzzini, vittime di un’imprenditoria che vede nei licenziamenti la soluzione dei problemi e anche dell’assenza di una politica del lavoro da parte di questa e delle precedenti Giunte regionali. Ci auguriamo che nei prossimi giorni tante e tanti delegate/i sindacali, indipendentemente dalla loro sigla di appartenenza, indicano assemblee per discutere le priorità di questa piattaforma di lotta e per decidere di aderire a questo appuntamento.
Dipende da Noi aderisce allo sciopero dell’11 ottobre al fianco di tutte le lavoratrici e i lavoratori che stanno lottando non solo per il lavoro, ma anche per la democrazia nel nostro Paese.
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