La tutela dei Beni Comuni è tra le radici del movimento Dipende da Noi che si prefigge di “prendersi cura del bene comune applicando il principio di solidarietà risultante dal riconoscimento della dignità di ogni persona, dell’umanità intera e dell’ambiente, alla luce dell’articolo 2 della Costituzione.”
Al referendum sull’acqua del giugno 2011, nelle Marche, furono circa 700mila i SI ossia, in termini assoluti, circa il doppio dei voti con cui è al governo l’attuale giunta (il presidente Acquaroli ha ottenuto circa 361mila voti).
In Italia i SI furono 26milioni, un numero altissimo considerando che sette anni dopo, alla Camera dei deputati, il partito che ottenne il miglio risultato si attesto su 11milioni di voti.
I risultati referendari abrogarono l’articolo 23bis della legge 133/2009 e. pertanto, per gli enti locali, è rimasto relativamente facile e meno costoso mantenere gli affidamenti diretti “in house” dei servizi idrici e di altri servizi pubblici locali.
Il 5 agosto del 2011 l’allora presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, e l’allora governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi scrivevano al Primo ministro affermando ” È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali” avviando un graduale percorso mirato allo stravolgimento dei risultati referendari di neanche due mesi prima.
Oggi lo stesso Mario Draghi, quale Presidente del Consiglio, propone la riforma a cui lavorava da dieci anni presentando il Decreto Concorrenza e, malgrado la crisi in atto a causa del conflitto Russia-Ucraina, lunedì 14 marzo la proposta di legge è approdata in Senato dopo i lavori della Commissione Industria.
L’articolo 6 del disegno di legge rappresenta uno scontro tra due visioni del mondo: il neocapitalismo che vuole massimizzare il profitto basandosi sulla competitività spinta alla ricerca di nuovi spazi da mercificare e chi pone al centro la persona e una rete di relazioni con cui garantire dignità, diritti e partecipazione così come si intravede nei principi fondamentali della Costituzione Italiana.
Questa seconda visione è alla base dell’impegno politico di Dipende da noi che persegue la piena applicazione della Costituzione a partire dall’articolo 2.
Come movimento, in collaborazione con il forum italiano dei movimenti per l’acqua e Attac-Italia ci siamo attivati nelle Marche per la presentazione di Ordini del Giorno presso le PA con il quale richiedere lo stralcio dell’articolo 6 del DL Concorrenza e con una petizione popolare a sostegno che si aggiunge alla petizione online nazionale.
Sono tante e variegate le Associazioni e i Movimenti che stanno lavorando, insieme, sul territorio per la presentazione degli Ordini del Giorno, la raccolta delle firme e la sensibilizzazione di coloro che dovranno votare in Parlamento.
Martedì 15 marzo la Regione Marche si è espressa, all’unanimità, per lo stralcio dell’art. 6 del DL Concorrenza e per la tutela dell’autonomia degli Enti Pubblici sottolineando anche il contrasto di tale norma con l’art. 5 della costituzione che sancisce l’autonomia degli enti Locali.
Dobbiamo fare in modo che tale deliberazione avvenga in tutti i Comuni della regione e, quindi, chiunque volesse contribuire all’impegno congiunto per la tutela dei Beni Comuni nelle Marche può scrivere a ripendiamociilcomune.marche@gmail.com
Per approfondimenti tecnici, sociologici e di diritto, vi rimando all’ottimo articolo del 18 febbraio scorso su AltraEconomia di Alessandra Algostino, docente di Diritto costituzionale nell’Università di Torino che studia da sempre i temi dei diritti fondamentali e delle forme di partecipazione politica e di democrazia diretta.
Paola Petrucci
Un breve video esplicativo circa gli effetti dell’art. 6 del DL Concorrenza così come proposto.
Devi essere connesso per inviare un commento.