Ecco perché l’antirazzismo non può, e non deve, fermarsi alla solidarietà che sgorga nei momenti in cui i riflettori sono puntati su qualche evento eclatante. Chiunque abbia a cuore la dignità delle persone di ogni etnia e provenienza, è chiamato soprattutto a cogliere il nesso stringente che unisce il razzismo all’iniquità e alle dinamiche intrinseche del capitalismo. D’altronde, lo stesso fenomeno dei flussi migratori sarebbe incomprensibile senza una comprensione sistemica dell’impatto ambientale e sociale del sistema delle merci e della finanza sui paesi da cui provengono i migranti.
Ecco perché, insieme allo sdegno giustamente suscitato dalla morte orrenda di George Floyd, è importante che dirigiamo la nostra attenzione verso i meccanismi abituali, quotidiani, che producono esclusione, sfruttamento e discriminazione, anche qui nelle Marche e in Italia. In questo mondo profondamente interconnesso è necessaria una sensibilità politica che oltrepassi le frontiere del pregiudizio e intrecci finalmente giustizia e accoglienza reciproca.
E’ un impegno che ci richiede di modificare il nostro sguardo sul mondo. Un mondo bello per la ricchezza delle sue differenze, ma ancora troppo feroce per le divisioni operate dal potere a danno degli umani.
Paolo Bartolini
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