Di solito in una campagna elettorale i ringraziamenti si fanno dopo il voto, soprattutto se i frutti sono buoni. Ma quando si modificano le coordinate per capire il senso della politica, passando dalla logica di potere a quella della responsabilità per la vita comune, allora tante cose si rivelano con modalità nuove. E così oggi, venti giorni prima del voto, mi trovo a dover ringraziare. Non solo per la fiducia che mi è stata data già all’inizio del nostro cammino, ma soprattutto perché in questi mesi “Dipende da Noi” è cresciuto, si è delineato con tratti credibili, è maturato per coesione, consapevolezza, capacità di presenza sul territorio regionale, a contatto con tante persone che hanno ripreso fiducia, che si coinvolgono per fare strada insieme a noi, che a loro volta ci ringraziano per la possibilità insperata che abbiamo garantito con la nostra iniziativa.
Ricordo ad esempio che al primo incontro a Pesaro, mesi fa, c’erano 8 persone piuttosto perplesse. Al secondo incontro ce ne sono state più di 100 entusiaste. È un episodio che dà la misura dei primi frutti del percorso che stiamo facendo. E così è accaduto in tanti altri posti. Abbiamo candidate e candidate che con la loro presenza danno totale credibilità alle parole e ai gesti che esprimiamo in questa campagna elettorale. Donne e uomini che stanno approfondendo la loro formazione per portare una proposta affidabile. Per vie impensate ci sta arrivando il consenso di molte persone che, se non ci fossimo stati, si sarebbero tenute lontane dal voto e dalla politica. Perciò ringrazio le donne e gli uomini che si sono impegnati e si stanno impegnando per realizzare questo sogno a occhi aperti, con generosità e con coraggio.
Sottolineo questo non certo per autocompiacimento, che è un atteggiamento sciocco e sterile, ma perché possiamo diventare più consapevoli del fatto che, dobbiamo avere cura anche del nostro movimento. Questo si fa rafforzando lo spirito di coesione tra noi e soprattutto canalizzando le energie sull’essenziale. Il prossimo responso elettorale è prevedibile: dopo decenni di egemonia del centrosinistra e dopo i miseri risultati delle ultime giunte regionali – da Spacca a Ceriscioli – non è che ci si possa stupire di un’eventuale vittoria della destra. Pensare che questo evento possa essere scongiurato da un cartello elettorale raccogliticcio, gestito dagli stessi che hanno governato le Marche in questo modo, significa tenere la mente fuori dalla realtà. E ritenere che sia proprio nostra la responsabilità di un esito così negativo significa rovesciare i termini della questione.
La destra antidemocratica in ascesa e il centrosinistra perso nella solita logica, più una serie di liste improvvisate che sono sigle e non movimenti partecipati: non c’è da fare festa. Eppure noi stiamo svolgendo bene il nostro compito di coltivare il seme della democrazia concreta, coinvolgente, attenta ai problemi della comunità regionale. Per questo è nostro dovere non sprecare le energie con azioni improprie. Mi riferisco anzitutto all’esigenza di non organizzare iniziative autoreferenziali, dove partecipa solo gente che già aderisce al nostro progetto, senza coinvolgere persone che ancora non ci conoscono. Queste cose diventano rappresentazioni rituali che costano tante energie ma non danno alcun frutto. Poi mi riferisco all’esigenza di non mescolare con “Dipende da Noi” situazioni legate alla particolarità di questa o quella città. Noi rispondiamo solo per tutto quello che riguarda le elezioni regionali, ma non possiamo farci carico delle elezioni comunali per esempio a Macerata, a Senigallia e a Fermo. Quanti di noi sono impegnati anche in queste vicende non lo fanno a nome di “Dipende da Noi” e sono certo che correttamente sapranno tenere ben distinte le due cose.
Le nostre energie vanno concentrate, moltiplicate e finalizzate ai contatti con le persone, alle relazioni, al dialogo diretto, a dare elementi di comprensione del malessere che tutti provano, a suscitare fiducia in quanti sono scoraggiati rispetto alle elezioni per le Marche. Il risultato elettorale del movimento “Dipende da Noi” non è deciso dai sondaggi e dal gioco tra le altre liste, ma è determinato dall’orientamento delle coscienze che in ultima istanza matura il 19 settembre, se non il 20. Quindi c’è un grandissimo spazio per crescere anche elettoralmente e ora questo è il nostro compito unico e fondamentale: dare a “Dipende da Noi” la forza di lavorare da dentro l’istituzione regionale per generare un modo di fare politica che incontri bisogni, diritti e aspirazioni di chi vive nelle Marche
Roberto Mancini
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