Non mi abbandona la sensazione che l’impegno politico e civile debba convivere sapientemente con l’arte, con la capacità di vedere altrimenti la realtà, di intercettare il possibile oltre la gabbia delle convenzioni e dei giochi di potere. La poesia è un avamposto della resistenza al peggio, una forma di creatività che espande ed esplora le dimensioni dell’essere. Non un ritiro dal mondo, ma la capacità di abitarlo senza fanatismi, con attenzione per i minimi particolari. E la mancanza di attenzione è alla base di ogni catastrofe sociale, ecologica ed esistenziale. Ecco perché mi fa piacere, nella loro modestia, donare questi versi a chi segue e partecipa a Dipende da Noi.
Sbaglia chi pensa
che poetando
ci si ritiri dalla lotta,
dalla trasformazione
sociale. Poesia
è già qui e ora
il mondo per cui
battersi. Un mondo
dove i versi
convivono e danno
un senso all’invisibile,
lo proteggono dalla denotazione,
lo lasciano passare in tralice.
Poetare è fare il mondo
più bello
e meno ingiusto,
connetterlo al grembo
invisibile del rinnovamento.
Non è disimpegno, pausa
ritagliata nel frastuono
delle lame e degli spari.
È l’annuncio
di una vita comune
strappata alla violenza
dei codici, alla pretesa
assurda che una parola
stia alla cosa
in perfetta aderenza.
Paola Bartolini
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