Desalvinizzare il Paese, e le Marche, non può essere il traguardo ultimo di una politica che voglia traghettarci oltre il culto del denaro, della forza e dell’esclusione. E’ un passaggio auspicabile (e necessario), ma comunque un passaggio. Non essere semplicemente CONTRO, ma ESSERE PER, questo ci chiede quella fetta importante di società che vorrebbe una politica al servizio delle persone.

Nella nostra Regione l’astensione riguarda la metà di coloro che potrebbero votare. Perché non votano più? Sono tutti qualunquisti? Crediamo che una parte di essi esprima, con il non voto, un’idea di comunità o comunque ci chieda di mettere in forma costruttiva quello che è un gesto di sfida, essenzialmente polemico, ma non per questo meno carico di significati.

I cittadini e le cittadine sono stanchi dei PERSONALISMI, degli interessi di bottega, degli annunci a favore di telecamera a cui seguono anni di silenzio colpevole.

L’invito che ricorre in questi tempi oscuri è quello di unire le forze contro la destra. Il pericolo è reale e tutt’altro che inventato. Forse, tuttavia, l’appello ad accettare compromessi e alleanze improvvisate non fa altro che nascondere una verità importante. La destra, come Dipende da Noi ripete da settimane, non si ferma solo nella cabina elettorale, ma ancor di più nelle coscienze, nei territori e nell’immaginario collettivo. Sono queste zone comuni che vanno coltivate, protette e rese fertili affinché possano nascere modi di convivenza, produzione e consumo radicalmente differenti da quelli dominanti.

Il pericolo di una destra aggressiva, populista e dalle venature esplicitamente razziste, non va minimizzato ma contestualizzato: esso è il risultato di una clamorosa ritirata delle forze cosiddette progressiste dal campo dei diritti del lavoro, della riconversione ecologica, della lotta alle grandi opere inutili, della ridistribuzione del reddito, del contrasto al precariato, della tutela dei beni comuni e – non ultimo – del pacifismo.

Noi SIAMO PER, per le Marche come laboratorio di trasformazione, di alternativa concreta alle logiche brutali della finanza globale, del neoliberismo e del populismo autoritario. Siamo per le persone in carne, ossa e spirito, persone vive che vogliono smettere di agire in nome della paura. E vogliono, nell’impegno di ogni giorno, continuare a seminare civiltà mantenendo la Costituzione nata dalla Resistenza come stella polare per orientarsi in questi tempi confusi.

Paolo Bartolini

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