Per la costituzione di un gruppo di lavoro sul tema immigrazione e la costruzione di territori accoglienti nelle Marche.
Il fenomeno migratorio è stato definito un “fatto sociale totale”, cioè un’esperienza umana che coinvolge ogni elemento e ogni rappresentazione dell’assetto economico, sociale, politico, culturale e religioso.
Il ritorno della guerra in Europa sta determinando un gigantesco movimento di persone in fuga dall’Ucraina, per di più con la riproposizione di dispositivi di discriminazione razziale alle frontiere con i Paesi confinanti, che in una situazione di crisi umanitaria così grave assumono i contorni di una barbarie infinita.
Intanto , senza soluzione di continuità, si continua a morire nel Mediterraneo cosi come lungo la rotta balcanica o al confine tra Polonia e Bielorussia,mentre l’Italia prosegue imperterrita negli accordi di collaborazione con la Libia, che riconsegnano i migranti in fuga ad un inferno fatto di detenzioni arbitrarie, tortura, trattamenti degradanti e uccisioni.
La gestione delle politiche migratorie e delle presenze straniere nel nostro Paese è totalmente interna ad una strategia rivolta a combinare vecchie e nuove misure finalizzate al controllo dei confini e alla sicurezza, con la mortificazione dei diritti di movimento e di asilo e l’innalzamento di barriere sempre più grandi riguardo all’integrazione sociale e all’accesso alla cittadinanza. Nel 2020 è stata varata l’ennesima regolarizzazione, tra l’altro fallimentare, che segna il carattere perennemente straordinario ed emergenziale di una politica che ricorre a soluzioni “tampone” per riassorbire, in parte, la sacca di sommerso che l’impianto normativo restrittivo, basato su un diritto differenziale per i migranti, continua a produrre. Si perpetua un ampio serbatoio di ricattabile irregolarità, di manodopera da sfruttare alimentando una strutturale segregazione occupazionale.
In questo quadro anche la nostra regione, la cui presenza straniera è pari al 8,5% della popolazione residente, presenta una pletora di bisogni che non trova adeguate risposta a livello istituzionale e , più rapidamente di altre, ha subito gli effetti della legittimazione del sentimento di ostilità sociale che è tracimato nel Paese negli ultimi anni ,con riflessi xenofobi e razzisti che hanno criminalizzato l’accoglienza e la solidarietà, i cui episodi culmine sono stati i fatti di Macerata e di Fermo.
Dipende da Noi, nel suo impegno di pensare e praticare un possibile rinnovamento della politica, assume la questione “immigrazione e accoglienza” come un terreno di intervento centrale ed irrinunciabile, per una nuova agenda sulle migrazioni che scaturisca da un lavoro di inchiesta e di mappatura del territorio regionale e che possa contribuire concretamente sia alla protezione dei diritti, delle libertà e della dignità dei cittadini stranieri sia a costruire una casa comune inclusiva e responsabile.
Il gruppo di lavoro che si va a costituire definisce un percorso territoriale di ascolto,approfondimento, confronto e attivazione a partire dalle seguenti macro-aree:
Lavoro: condizioni discriminatorie, grave sfruttamento e caporalato, politiche attive , formazione e progettualità esistenti;
Abitare: riforma dell’Erap Marche, costituzione fondo affitti, co-housing,contrasto agli sfratti, servizi a bassa intensità;
Salute: contrasto alle diseguaglianze etniche e alle barriere nell’accesso ai servizi e alle cure, sportelli di orientamento e prevenzione, collaborazione con gli ambulatori medici popolari esistenti;
Povertà ed esclusione: misure di contrasto, garanzia e implementazione delle prestazioni sociali , interventi di prossimità;
Sistema Asilo: ampliamento accoglienze Sai ed informali, decentramento e politica pubblica territoriale, respingimenti al Porto di Ancona.
Supporto amministrativo e mediazione linguistico-culturale: permessi soggiorno e ricorsi, documenti, certificati, residenza,esenzioni, accesso ai servizi sociali di base.
Sono sono alcuni dei molteplici terreni di intervento per comporre un spazio politico pubblico, aperto , capace di costituire uno stabile riferimento per le mobilitazioni, ponendoci al servizio della ripresa di un protagonismo diretto dei migranti al di là di ogni sorta di benevolenza civica e di solidarietà astratta. Da sempre essi lottano non solo per attraversare i confini ma contro lo sfruttamento, il razzismo istituzionale, l’assimilazione.
Dipende da Noi può contribuire nella nostra regione a favorire un terreno comune di impegno e di intervento tra autoctoni, immigrati stanziali e richiedenti asilo.
Alessandro Fulimeni
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