DIGNITA’ è la parola emblema di tutti coloro che si adoperano per una società diversa. La dignità non è solo degli umani, ma dei viventi, della biosfera e di tutto ciò che esiste. Umiliare la dignità di qualcuno vuol dire negare il suo diritto a vivere in armonia, a esprimere il meglio di sé, a farsi riconoscere, a partecipare a questa avventura cosmica dando il proprio contributo. La dignità può essere ferita, calpestata, ma mai cancellata definitivamente.
In fondo ad essa c’è qualcosa di indistruttibile, per cui lottare fino all’ultimo respiro. Chi vede uscire dal proprio radar la scia di questa parola vivificante è destinato a servire parecchi padroni: il potere, il denaro, la paura della morte, l’angoscia di perdere, la superstizione. Nel contesto politico odierno parlare di dignità può spiazzare, soprattutto in questi tempi nei quali il linguaggio scade facilmente nell’insulto e nella violenza. Chi crede nella dignità non intende infatti negarla ai propri avversari. Riconosce, al contrario, che anche il conflitto più radicale non deve spingersi mai all’annichilimento dell’altro, alla sua esclusione di principio dal campo di una possibile riconciliazione. Dipende da Noi allargare questa idea di una dignità per tutte e tutti, accettando gli ostacoli innumerevoli che ci aspettano e compatendo sinceramente chi è disposto a svendere la propria dignità per qualche tornaconto di corto respiro.
Paolo Bartolini
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