Si tratta di un modo ottuso e miope di gestire gli spazi pubblici e la sicurezza.
Un parco è sicuro quando è vissuto e frequentato da molte persone, quando è curato, quando ci sono attività e iniziative di diverso tipo, non quando lo si desertifica e militarizza.
Per questo aderiamo e sosteniamo la raccolta firme contro i TAGLI INDISCRIMINATI NEL BOSCO DEL PARCO MIRALFIORE
e ci uniamo all’appello delle associazioni ambientaliste pesaresi per chiedere che:
- siano sospesi gli interventi di taglio di bosco, sottobosco e siepi del Parco Miralfiore;
- la questione dello spaccio di droga al Parco Miralfiore (e non solo) venga affrontata in modo serio ed incisivo, senza però compromettere la “salute” dell’area verde più importante della città e senza creare inutili allarmismi;
- le scelte del Comune sulla gestione del verde del Parco Miralfiore nascano dal dialogo, il confronto e la concertazione con le associazioni ambientaliste.
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