Solo se tendiamo a un bene, che sia all’altezza della nostra dignità, possiamo mettere in moto le energie migliori, quelle che possono coinvolgere ed entusiasmare gli altri in vista di un comune obiettivo. Desiderare vuol dire accettare, contemporaneamente, che la presenza di ciò che ci attrae non è immediatamente data.
La retorica del “tutto e subito” è il sottofondo costante di un’epoca che conosce solo la soddisfazione seriale dei bisogni e non tollera l’attesa, l’impegno paziente, l’avvicinarsi graduale alla meta. Anche la politica spesso cade in questo vortice di fretta e risulta incapace di gestire la frustrazione.
Dipende da Noi non può che cercare la sua via originale tra l’urgenza del cambiamento che serve a tutti i cittadini marchigiani e l’importanza di confrontarsi con i limiti e le concrete possibilità presenti nelle situazioni. Per giungere a una piena giustizia ambientale e sociale dobbiamo apprendere l’arte di camminare al passo dell’uomo, senza sacrificare le persone effettive a un ideale astratto, e viceversa senza rinunciare ai nostri ideali in nome di un “realismo” pavido e complice dei poteri forti.
Desiderare, anche nel campo dell’impegno civile, è un processo animante che ci invoglia a trasformare noi stessi mentre ci dirigiamo verso un futuro più luminoso. Agli estremi della fretta e della rassegnazione preferiamo la sensazione di una comunità che cammina serenamente e senza esitazioni verso una piena liberazione. Solo così eviteremo frenesie inutili e delusioni, tanto frequenti negli esperimenti politici radicali dell’ultimo secolo.
Paolo Bartolini
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