Contro l’alternanza di morte

In Italia di lavoro si muore. Tutti i giorni. Perciò l’alternanza scuola-lavoro per studentesse e studenti pare che debba comportare anche l’eventualità della morte, in modo che sia subito chiaro che cosa vuol dire lavorare in un’economia che per amore del capitale disprezza le persone e distrugge la natura. Noi vogliamo cancellare questo sistema omicida. Qui non c’è spazio per alcun riformismo, moderatismo o centrismo politico: questa logica di sfruttamento va abolita e basta.

La morte di un altro studente a Serra de’ Conti, a 16 anni, è una nuova tragica conferma che le condizioni della sicurezza, per chi lavora come per chi studia, non sono affidabili e tutto questo viene preso come se fosse un destino o il frutto del caso. Invece si può e si deve cambiare radicalmente il modo di organizzare il lavoro e la scuola. Quest’ultima deve ritornare al suo vero compito: educare le persone e anche prepararle a superare ogni sistema iniquo, non ridurle a risorse umane per le pretese del sistema.

“Dipende da Noi” esprime la sua vicinanza alla famiglia di Giuseppe e aderisce alla protesta del movimento studentesco contro l’attuale politica di gestione della scuola, contro un governo che non tutela la vita e la sicurezza, contro questo modo iniquo di concepire sia lo studio e il lavoro, che nega il diritto all’uno e all’altro.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare alla giornata di protesta e di mobilitazione studentesca del 18 febbraio per arrivare presto all’abolizione delle norme attuali sull’alternanza scuola-lavoro, alla fine della repressione contro studentesse e studenti, a una autentica rinascita della scuola e alla realizzazione della sicurezza nel lavoro.

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