Cammina cammina, il progetto della cosiddetta Autonomia differenziata viene alla luce oggi con il DDL Calderoli nell’inconsapevolezza della maggioranza delle cittadine e dei cittadini e per una disinformazione generale che è stata voluta. Il disegno di fatto spacca l’ Italia, la taglia, la fa a pezzi in molti sensi.
Se il Parlamento non sentirà una voce fortissima e trasversale di dissenso dal Paese, c’è oggi il rischio concreto di una legge che ci riporterà ad una situazione prerisorgimentale.
Da almeno 5 anni i Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti è oggi il Tavolo NO AD nel quale si studia la questione, anche ascoltando voci di autorevoli costituzionalisti.
Il movimento d’impegno civile Dipende da Noi sostiene le attività del Tavolo NO AD e, per sensibilizzare la cittadinanza rendendola consapevole del disastro che ci stanno prospettando ha organizzato un incontro informativo a Senigallia, presso il palazzetto Baviera, per le ore 18 di lunedì 15 maggio.
Sarà con noi Giovanni Cocchi, membro del Tavolo NO AD Emilia Romagna, che ha partecipato alle iniziative di studio e contrasto fin da quando il progetto Autonomia Differenziata ha mosso i primi passi e che ci dirà a che punto siamo, qual è la posta in gioco, che cosa si è fatto e che cosa si può fare per bloccare la riduzione del Paese a uno spezzatino che danneggerà tutti, chi più chi meno. Sarà affiancato da Mauro Borioni, medico anestesista, coordinatore provinciale di Dipende da Noi e da Peppino Buondonno, insegnante e responsabile Scuola di Sinistra Italiana, i quali delineeranno un quadro dello scenario che si configurerebbe in due settori nevralgici come la sanità e la scuola se andasse in porto ciò che la Lega di fatto chiede dal 1987 e che il suo ministro ora sta ottenendo.
L’incontro insomma vuole essere un momento di informazione, di sensibilizzazione, di scambio per la costruzione di una risposta marchigiana, che si coordini con quella che negli altri territori con tante iniziative si stanno organizzando.
È ancora possibile fermare questo disastro, dipende da noi farlo ma dobbiamo farlo insieme.