La perseveranza di Poste Italiane

Poste Italiane e i cittadini nigeriani – seconda puntata

Tutto quello di cui hai bisogno: così recita uno spot pubblicitario di Poste Italiane S.p.a.

Ma se sei nigeriano non vale.

Nelle settimane scorse il Movimento di impegno civile “Dipende da Noi” ha denunciato pubblicamente l’esistenza di numerosi casi sul territorio regionale relativi al rifiuto da parte di Poste Italiane S.p.a. di aprire conti correnti o poste pay a cittadini nigeriana regolarmente soggiornanti. Chiunque si rende immediatamente conto che tale disparità di trattamento rispetto agli altri cittadini, basata su una distinzione di origine nazionale, costituisce un fatto gravissimo e palesemente discriminatorio che offende la dignità di tutti, non solo delle persone a cui viene opposta questa condotta ostativa. Occorre ricordare che un tale rifiuto costituisce infatti discriminazione ai sensi dell’art. 43 co. 2 lett. A e B del TUI (Testo Unico Immigrazion) il quale prescrive che compie un atto di discriminazione :

“il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio o la persona esercente un servizio di pubblica necessità che nell’esercizio delle sue funzioni compia od ometta atti nei riguardi di un cittadino straniero che, soltanto a causa della sua condizione di straniero o di appartenente ad una determinata razza, religione, etnia o nazionalità, lo discriminino ingiustamente”;

chiunque imponga condizioni più svantaggiose o si rifiuti di fornire beni o servizi offerti al pubblico ad uno straniero soltanto a causa della sua condizione di straniero o di appartenente ad una determinata razza, religione, etnia o nazionalità”.

Poste Italiane aveva replicato in un comunicato non negando l’esistenza di questa situazione ma limitandola a “casi isolati”, e sottolineava come fossero rispettati i requisiti previsti dalla normativa per l’apertura dei conti correnti.

Ora, al di là del fatto che un comportamento illegittimo è tale indipendentemente se viene reiterato poco o spesso, e che quindi anche casi isolati non possono trovare giustificazione alcuna , dobbiamo contraddire Poste Italiane proprio su questo punto: i casi sono tutt’altro che isolati, ma continuano a ripetersi e sempre a danno di cittadini nigeriani.

Solo per citare l’ultimo episodio di cui siamo a conoscenza, nel pomeriggio di venerdì scorso, 14 aprile l’Ufficio di Poste Italiane in via Mazzini a Porto San Giorgio (FM) ha rifiutato l’apertura della poste pay ad un cittadino nigeriano, che, ospite in un locale progetto di accoglienza, ne aveva formulato richiesta accompagnato allo sportello da un operatore sociale.

Torniamo quindi a chiedere a Poste Italiane di porre fine ad una prassi priva di base legale e di adempiere senza ulteriore indugio ai dettami dell’art 2 co 2 del TUI, in base al quale “lo straniero regolarmente soggiornante nel territorio dello Stato gode dei diritti in materia civile attribuiti al cittadino italiano […]”.

Continueremo in questi giorni a monitorare una situazione con ogni evidenza non solo illegittima ma indecente e auspichiamo in tal senso una concreta e immediata ricezione di questa richiesta.

Alessandro Fulimeni, Coordinatore gruppo Persone migranti