Troppo spesso, di fronte agli appelli dei migranti in pericolo in mare, assistiamo al rifiuto di intervenire per prestare i dovuti soccorsi. Assistiamo da anni ormai alle morti in mare, “in diretta”, di bambini, di donne e di uomini.
Siamo un gruppo di cittadine e cittadini, sul territorio nazionale ed internazionale, che hanno deciso di non rimanere a guardare. Noi riteniamo inammissibile non prestare soccorso quando è a rischio anche solo una vita umana. Il più grosso ostacolo da eliminare è l’indifferenza che si insinua in noi, causata dall’enormità e complessità del problema delle migrazioni, dal dolore a cui assistiamo quotidianamente, dall’isolamento e spersonalizzazione che opera su di noi la comunicazione “social-virtuale” che ci rende inermi.
Noi abbiamo deciso di agire contro le morti in mare.
Le VEGLIE è il nostro nome e il nostro progetto è quello di esserci, fisicamente, nelle piazze e, virtualmente, sui social perché in tempo reale si possa far pressione su chi quel soccorso è tenuto a prestarlo. è un progetto/iniziativa diverso: di solito si veglia per commemorare, noi vegliamo per salvare. è un progetto così innovativo che Mediterranea Saving Humans è al nostro fianco nella organizzazione, che anche Sea Watch è interessata e che il numero delle persone e delle associazioni aderenti è in continua crescita. Il nostro scopo è duplice: crescere come numero per fare pressione sui responsabili e crescere come consapevolezza/coscienza politica.
Per questo ci proponiamo di costituire, in tutti i luoghi dove sarà possibile, gruppi di persone che siano disponibili a mobilitarsi, in tempo reale, nelle situazioni di richieste di soccorso inascoltate che ci venissero comunicate da Alarm Phone o dalle navi e aerei ONG di soccorso presenti nel Mediterraneo.
In quelle ore di disperate agonie, durante i negati soccorsi, mentre donne, uomini e bambini stanno per annegare, cittadine e cittadini escono nelle piazze, testimoni e sentinelle di civiltà, e chiedono di salvarli.
Intendiamo affollare le piazze e i canali social con la nostra richiesta di intervento affinché, per chi è preposto a farlo, diventi difficile non intervenire lasciando morire esseri umani in fuga o restituirli agli aguzzini dei lager.
Questa azione viene preparata impegnandosi a coinvolgere tutta la società civile.
Gruppi di lavoro si rivolgono ai vari settori del sociale: associazionismo, religiosi, scuola, Europa, donne …
Nelle varie località si lavora per formare grandi gruppi di cittadine e cittadini che, coordinati in tutta Italia e, se possibile, nelle maggiori città europee, usciranno nelle piazze. Si può partire in ogni località contattando la rete delle realtà già impegnate e formando con loro un NUCLEO VEGLIE di attivi, che poi si espande.
Il gruppo che porta avanti questo progetto è costituito da persone di base, unite soprattutto da una sensibilità al dolore degli altri.
Vogliamo proteggere gli indifesi dai terribili tormenti che stanno patendo, con azioni pubbliche pacifiche.
Vogliamo anche unirci in un movimento popolare di base, per esprimere quei principi di amore e di fratellanza che ci ispirano.
Tante sono le persone che, senza il frastuono degli show televisivi, si impegnano oggi in tutti i modi per un mondo di pace che sia buono per tutte le creature; ma siamo divisi, frammentati in tante iniziative separate. Eppure, i nostri principi più profondi ci uniscono.
Noi delle Veglie crediamo che tutte le iniziative separate vanno comunque mantenute, sono come le radici di un albero. Il tronco, forte, è l’unione di tutti noi e le fronde sono i gruppi di lavoro, quelli generali e quelli locali.
In questo progetto lavoriamo senza capi. Ogni persona risponde per se stessa. Tanto maggiore sarà il numero e la capacità comunicativa delle persone che si impegneranno a partecipare al progetto delle “Veglie”, tanto più significativa potrà essere l’azione. La nostra guida è l’urgenza di mettere fine alle sofferenze inumane che vengono inflitte a tanti innocenti. La sofferenza di chi viene abbandonato nell’immensità vuota del mare a lunghe agonie disperate, la sofferenza di chi subisce tortura e stupro nei lager libici, la sofferenza di chi, in questo mondo dominato dal profitto, ha fatto l’errore di nascere povero.
#levegliecontrolemortinmare
Per saperne di più:
https://www.youtube.com/watch?v=SoBwDczxtsw
https://www.facebook.com/Le-Veglie-contro-le-morti-in-mare-108403021503985
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