Acqua Bene Comune è un mantra che, in molti nel mondo, ripetiamo ormai da anni.
Le italiane e gli italiani si sono pronunciati dieci anni fa, il 12 e il 13 giugno 2011 scegliendo il SI in 26milioni, un numero altissimo considerato che sette anni dopo, nel 2018, il partito che alla Camera dei Deputati ebbe il miglior risultato non raggiunse gli 11 milioni di voti.
Nelle Marche furono circa 700mila i SI (a fronte di 1.202.350 elettori dell’epoca) ossia, in termini assoluti, quasi il doppio dei voti con cui governa l’attuale Giunta poichè il presidente Acquaroli che ha ottenuto circa 361mila voti.
In questi anni, purtroppo, alcuni territori hanno confidato troppo nell’esito referendario e nell’impegno degli amministratori dell’Acqua mentre in altri si è vigiliato con maggiore attenzione.
Il nostro movimento è impegnato anche nella battaglia per il rispetto degli esiti referendari e per il principio democartico che riconosce l’acqua quale bene comune.
Dopo la ricostituzione del Tavolo Piceno per l’Acqua Bene Comune di marzo scorso, l’iniziativa del gruppo Dipende da Noi Pesaro-Urbino del 29 maggio e quella di Ascoli Piceno del 5 giugno sosteniamo con convinzione la ricostituzione del Coordinamento marchigiano dei movimenti per l’acqua bene comune che si presenterà venerdì 11 giugno alle ore 11 ad Ancona davanti la fontana delle 13 cannelle.
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