Se non facciamo ATTENZIONE perdiamo contatto con la realtà, quella sociale e quella naturale, quella dei sentimenti e quella dell’immaginario. Il potere del nostro tempo ci incalza e induce comportamenti maniaco-depressivi. Eccitazione e sedazione sono facce di una stessa medaglia. Dipende da noi custodire il ritmo di una vita sensata, libera dalle pressioni dell’accumulazione quantitativa fine a se stessa. Abbiamo bisogno, in politica, di più attenzione e poesia, di tenerezza per il corpo del mondo che vibra, patisce ed esulta. Al cuore di un sistema di distrazione di massa che alimenta la superficialità e la fretta, dobbiamo porre il seme della pazienza e della cura. Lo esprime meravigliosamente un poeta affine alle nostre istanze, Franco Arminio. A lui lasciamo la parola:
“Più che l’anno della crescita,
ci vorrebbe l’anno dell’attenzione.
Attenzione a chi cade, al sole che nasce
e che muore, ai ragazzi che crescono,
attenzione anche a un semplice lampione,
a un muro scrostato.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere
più che aggiungere, rallentare più che accelerare,
significa dare valore al silenzio, alla luce,
alla fragilità, alla dolcezza.”
(tratto da Cedi la strada agli alberi, Chiarelettere, 2017).
Paolo Bartolini
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