Costruire muri è sempre fallimentare e pericoloso. Anche quando sono muri pensati per abbattere l’inquinamento acustico determinato dal passaggio dei treni.
Da tempo, nella nostra regione, il Coordinamento Marche “No al muro, Sì al mare” contrasta, insieme a cittadine e cittadini organizzati, il piano avanzato da RFI (Rete Ferroviaria Italiana) che prevede l’installazione, lungo la tratta tra Ancona e Falconara, di enormi barriere fonoassorbenti con lo scopo di ridurre il rumore.
Gli effetti ambientali e paesaggistici di questa opera sono difficilmente trascurabili. La vista del mare sarebbe compromessa, il ricircolo d’aria drasticamente limitato con innalzamento dell’inquinamento (le barriere, infatti, sono alte circa otto metri).
Condividiamo la reazione critica di cittadini e istituzioni a questo progetto, che possiamo definire solo superficiale e pericoloso. Manca, a progetti del genere che si autodefiniscono intelligenti sul versante tecnologico, qualsiasi capacità di considerare gli umani e i loro partner non-umani (e qui parliamo non solo di flora e fauna, ma anche di elementi della vita sul pianeta come il mare, l’aria e gli altri elementi della biosfera) realtà preziose da proteggere, curare e promuovere adeguatamente. Il dibattito è comunque aperto sulle soluzioni alternative che sarebbe utile mettere in campo per scongiurare lo scempio.
Dipende da Noi, con questo comunicato, esprime non solo solidarietà e gratitudine a coloro che si stanno battendo in maniera civile e appassionata per portare all’attenzione della collettività la questione, ma garantisce la propria disponibilità, ora e dopo le imminenti elezioni regionali, a sostenere esplicitamente le istanze di difesa del territorio qui espresse e a costruire – nel limite delle nostre forze – delle forme allargate di resilienza e resistenza pacifica alle logiche irrazionali degli attori pubblici e privati che considerano i luoghi della nostra vita sacrificabili in nome di un interventismo cieco e allergico al confronto democratico con le popolazioni locali.
Dipende da Noi si impegna a porre continua attenzione a questa e altre vicende che portano alla luce uno dei punti critici del nostro tempo: lo sviluppismo a ogni costo, e un uso acritico delle tecnologie ad alto impatto ambientale e urbanistico, minacciano non solo la qualità della nostra vita, ma inibiscono la maturazione di una cultura della convivenza finalmente ecocompatibile e rispettosa del valore etico insito nella bellezza.
Non vogliamo territori sempre più brutti, feriti nei loro delicati equilibri naturali e sociali. Il brutto e il buono sono inversamente proporzionali. Proprio per questo chiediamo che si usi un’intelligenza concreta e sensibile per risolvere i problemi, e non si cada nella tentazione di imporre ai cittadini finte soluzioni ostili al bene comune.
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