Uno, due, tre… stella!

Un recente comunicato stampa della Regione Marche, a corredo di foto che illustrano la comunicazione da parte del presidente Ceriscioli e della vicepresidente Casini, recita: “Una residenza per disabili gravi sarà realizzata a San Benedetto del Tronto, grazie all’applicazione della delibera assunta dalla giunta regionale il 5 agosto 2020, che prevede un incremento pari almeno al 12% dell’offerta complessiva convenzionabile, con l’obiettivo di una distribuzione territoriale in grado di coprire le aree a maggior carenza di posti letto della regione.”

Una bella notizia, se fosse corretta.

La delibera citata autorizza l’incremento “all’interno dei posti letto già accreditati di residenzialità estensiva per persone non autosufficienti (R2.2-R2D)”.

Quindi la delibera non si riferisce a residenze per disabili gravi (e infatti la “sigla” delle residenze per disabili gravi è RD2) e non riguarda nuove strutture, perché i posti letto devono essere già autorizzati ed accreditati.

Quindi è una brutta notizia per i disabili gravi di quel territorio?

No, perché anche senza bisogno di citare una delibera che non c’entra nulla, visto che quel territorio ha un basso indice di dotazione di queste strutture, in base all’atto di fabbisogno, si potevano già convenzionare posti letto di quella tipologia, se fossero stati presenti.

L’ASUR e nello specifico l’Area Vasta 5, con determine recenti, le cui motivazioni ed i collegamenti con le delibere regionali andrebbero approfondite, ha fatto nuove convenzioni.

Pressappochismo? Superficialità?

Parafrasando la famosa battuta di Totò si potrebbe dire “Poi dicono che uno si butta a destra”. 

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