Uno degli attacchi più frequenti alla sinistra nel nostro paese, è quello di non saper trovare parole altrettanto dure per contrastare la “bestia” del marketing destrorso. Il rimprovero è quello di essere inefficaci, di non acchiappare followers, di lasciare il campo ad abili manipolatori dell’opinione pubblica.
Non manca, tra questi suggerimenti non richiesti, l’invito ad abbandonare la causa dei migranti e di tutti i soggetti fragili della società, perché gli “italiani vengono prima”. Insomma: si perdono voti se la comunicazione di una forza politica osa dare rilevanza alle condizioni di vita di tutti gli oppressi, e non solo di quelli registrati all’anagrafe dei comuni del Belpaese.
Dove si sbagliano questi esperti improvvisati è sulla diagnosi. Le cosiddette sinistre non perdono perché avrebbero una linea più morbida, o apertamente di accoglienza, verso i migranti. Questo è un effetto secondario, derivato non solo da un indurimento della coscienza collettiva, ma ancor più dal fatto di aver dismesso qualunque critica radicale dell’esistente. Se le ricette offerte a “sinistra” sono sempre le solite (+ mercato, + libertà di impresa, + indebitamento), allora è probabile che le contraddizioni interne al perimetro progressista diventino esplosive. Non si può parlare di accoglienza e inclusione se, allo stesso tempo, si sostengono politiche che peggiorano la vita di tutti.
Ecco, dunque, che le parole sono importanti, e ancora di più le idee e l’orizzonte ideale che vogliamo disegnare per un futuro sostenibile, solidale e dignitoso per gli umani e per la natura. Dipende da Noi ha i titoli per parlare di accoglienza, fraternità e convivenza plurale, perché a monte ciò che ci muove è la ricerca di una piena GIUSTIZIA SOCIALE e AMBIENTALE. Batterci per i diritti di tutti, in netta discontinuità con le logiche neoliberiste e neorazziste, significa ridare senso alle intenzioni, lucidità alle parole, coraggio alle azioni.
Paolo Bartolini
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