Questo 8 marzo è sciopero femminista e transfemminista, della produzione, della riproduzione, del e dal consumo, dei generi e dai generi.
Le donne stanno subendo sulla loro pelle i violentissimi effetti sociali della pandemia e tutti i piani di ricostruzione che stanno mettendo in atto continuano ad essere basati su un’organizzazione patriarcale della società contro la quale da anni le donne stiamo combattendo.
Di recente l’Istat ci ha comunicato che, a dicembre, hanno perso il lavoro ben 101 mila lavoratori di cui 99 mila sono donne. Quelle che ancora lavorano hanno doppio carico d’impegno telelavorando e facendosi carico delle tante disfunzioni familiari provocate dalla pandemia.
Le donne e gli uomini del movimento politico Dipende da Noi sostengono lo sciopero dell’8 marzo per ribadire l’urgenza di cambiare il punto di vista, ripudiare il sessismo e le troppe situazioni discriminati in palese violazione della nostra carta costituzionali.
Reclamiamo insieme una società della cura al cui centro ci siano le donne a partire da una diversa impostazione del Recovery Plan in cui si parla di politiche attive per la partecipazione delle donne al lavoro e di politiche di conciliazione lasciando intendere che chi deve conciliare due lavori, quello dentro e quello fuori casa, sono le donne.
Condividiamo quanto afferma il comitato promotore, ossia che “questo 8 Marzo non sarà facile, ma è necessario. Lo sciopero femminista e transfemminista non è soltanto una tradizionale forma di interruzione del lavoro ma è un processo di lotta che attraversa i confini tra posti di lavoro e società, entra nelle case, invade ogni spazio in cui vogliamo esprimere il nostro rifiuto di subire violenza e di essere oppressə e sfruttatə. Questa è da sempre la nostra forza e oggi lo pensiamo più che mai, perché ogni donna che resiste, che sopravvive, ogni soggettività dissidente che si ribella, ogni migrante afferma la propria libertà fa parte del nostro sciopero.”
Tutto questo è ancora più urgente nella Regione Marche il cui governo si sta caratterizzando per affermazioni antidemocratiche e sessiste che voglio farci tornare indietro di 20 anni relegando le donne al ruolo di fattrici e di accudenti.
L’esperienza trasformativa intrapresa da Dipende da Noi ci conferma che donne e uomini, insieme, possono percorrere strade nuove tali da superare il pregiudizio delle differenze trasformandole in ricchezza spendibile nell’interesse di tutte e tutti e, pertanto, continueremo a lavorare facendo attenzione alle tematiche di genere tutti i giorni e non solo l’8 marzo.
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